2 gennaio 2019
“Speak up, prendi la parola!” è un progetto biennale (2018 e 2019), finanziato dal Comune di Bologna, che intende costruire un’altra narrazione della migrazione nello spazio pubblico, dando la parola ai migranti in difesa dei propri diritti, sulla partecipazione alla vita pubblica e attraverso azioni di sensibilizzazione e comunicazione, volte a superare tutte le discriminazioni e le disuguaglianze.
Il progetto vuole valorizzare l’attivismo dei migranti ed in particolare quella delle giovani generazioni.
Ha inoltre l’obiettivo di sviluppare le competenze degli operatori della Rete Antidiscriminazione Territoriale e dei mediatori interculturali in formazione, incentivando la loro partecipazione alla Rete stessa. In tal senso, “Speak Up, prendi la parola!” si inserisce tra gli interventi promossi dal PAL (Piano di Azione Locale) per quanto riguarda l’obiettivo 2 Azione 3 dell’Asse 2 – Non discriminazione.
Il progetto, di cui Diversa/mente è capofila, vede in rete CESD (Centro Europeo Studi sulla Discriminazione), Lai Momo, Avvocato di strada, Amiss (associazione mediatrici interculturali Sociali e sanitarie) , le associazioni del Centro Interculturale Zonarelli, realtà facenti parte della Rete Antidiscriminazione della Città Metropolitana, insieme a Next Generation Italy e all’associazione interculturale Universo. Il progetto è condiviso e supportato dall’ufficio Cooperazione Diritti Umani del Comune di Bologna
Saranno realizzate le seguenti:
il ciclo di incontri “Un thé con gli attivisti”
tre focus group, volti ad esplorare e raccogliere le possibili differenti percezioni e rappresentazioni dei diritti e delle discriminazioni dei migranti di diversa provenienza, status, genere ed età.
tre focus group nei quartieri, a cui parteciperanno anche cittadini autoctoni
un corso di base per mediatori interculturali
un approfondimento di questa formazione, per quanto riguarda il ruolo del mediatore interculturale nella Rete Antidiscriminazione
Il proseguo del progetto è finalizzato alla costruzione di una campagna di sensibilizzazione dal basso (costruita e gestita dai migranti) rivolta a tutta la cittadinanza e al rafforzamento degli strumenti di tutela e sostegno delle vittime di discriminazione.